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martedì 12 maggio 2015

Una piccola carrellata di letture musicali - Parte II

Salve a tutti e bentornati su Musica e musicologia! Proseguiamo oggi il nostro viaggio all'interno dell'editoria di stampo musicologico con un'altra breve panoramica su alcuni titoli (vecchi e nuovi) di cui consiglio la lettura a tutti gli appassionati!

- Nel post precedente abbiamo cominciato la nostra avventura da un testo un po' datato, la monumentale biografia Chopin, l'uomo di Gastone Belotti, edito da Sapere nel 1974 (già più di 40 anni fa, ma ancora validissimo per la conoscenza della figura chopiniana); questa volta invece partiamo dalla recensione di un libricino dato alle stampe poco più di un anno fa...

Piccolo vademecum di analisi della partitura

E' un libro di una ventina di pagine (appena!) le cui idee e concetti però risultano essere di fondamentale importanza per la cultura del musicista minimo (e non solo) così come dell'ascoltatore medio, del melomane, dell'appassionato all'arte musicale.
Analizzo maggiormente nel dettaglio.
Per cominciare l'ottima prefazione del M° Gian Luigi Zampieri, eccellente direttore d'orchestra che, oltre a girare per impegni concertistici, ha spesso a che fare con i più o meno giovani musicisti ed è ben cosciente dei limiti e delle lacune di questi ultimi. Scopo di questo breve manualetto-vademecum musicale infatti è quello di chiarire e definire con praticità e chiarezza di scrittura alcuni concetti base della pratica musicale odierna.
Il libro è diviso in tre parti: la prima è dedicata agli elementi principali cui il musicista deve relazionarsi nel momento dell'approccio a una nuova partitura (titolo, autore, agogica, dinamica, segni d'espressione ecc.), elementi questi che spesso hanno la tendenza a venire più o meno sottovalutati dai vari tipi di interpreti (vuoi per ignoranza vuoi per disattenzione) e che sono invece fondamentali per la corretta esecuzione del pensiero musicale scritto; la seconda parte (intitolata "Dietro il segno") è emblematicamente riferita a quelle caratteristiche della partitura più tipicamente "espressive" quali il fraseggio, il discorso musicale, il senso della forma e del tempo e così via, sezione particolarmente utile anche per i consigli che vengono generosamente dispensati su alcune modalità di studio che si rivelano essere efficaci all'atto pratico dell'esecuzione in pubblico; la terza ed ultima parte infine (intitolata "Tra disciplina e libertà") è quella che a mio avviso ho trovato più interessante perchè più vicina alla mia sensibilità di musicista e che sostanzialmente caratterizza l'originalità del libro e i suoi autori. Si discute qui infatti del ruolo della musica nella società odierna, delle fantasmagoriche figure di interpreti "più grandi" della partitura che stanno eseguendo e di tematiche sempre più attuali come le conseguenze della musica registrata e la (insufficiente) educazione musicale che viene fornita al cittadino medio.
In conclusione un libretto, questo scritto a quattro mani da Keith Goodman e Carmine Maresca, paragonabile a una piccola fonte di saggezza musicale che senza alcun tipo di spocchia pedantesca fornisce nozioni fondamentali e utili consigli per il primo e corretto studio della partitura musicale: un libro che tutti i musicisti dovrebbero sempre avere a portata di mano...
...a seguire gli approfondimenti (sempre fondamentali!) che il singolo lettore effettuerà personalmente per una maggiore comprensione degli argomenti trattati qui in maniera chiara ed essenziale.

- Proseguiamo sulla stessa linea (un po' di didattica non fa mai male) ed esaminiamo brevemente un piccolo manuale molto utilizzato durante il corso di armonia complementare nei conservatori italiani: gli Appunti di analisi formale di Renato Dionisi.

Analisi formale in breve



Piccolo e agevole manuale di analisi formale, analizza alcune tra le principali forme musicali, in maniera succinta ed efficace. Vi è un'introduzione su elementi di ritmica, che è utile ricordare per proseguire poi all'analisi formale di un brano; vi sono poi trattate le forme: in maniera più ampia la fuga, la suite, la forma-sonata; di seguito altri tipi di forme (grandi e/o piccole) di pezzi pianistici, forme orchestrali e miste (tutto ciò in maniera molto più sintetica e succinta). Di facile e agevole lettura per chi studia armonia e composizione in conservatorio, si legge velocemente ed è un buon punto di partenza per approfondire le forme succitate nella prima parte (fuga, sonata ecc.). Per quanto riguarda tutte le altre forme musicali consiglio di consultare-studiare altri testi: tra gli altri sono da prendere in considerazione "Le forme musicali" di Riccardo Nielsen e "Elementi di composizione musicale" di Arnold Schoenberg.

- Per concludere la nostra carrellata odierna presentiamo infine un altro curioso e interessante volumetto scritto dal pianista (specializzato in musica da camera) Bruno Canino: sto parlando del Vademecum del pianista da camera edito da Passigli.

Piccolo e simpatico dizionario di musica da camera


Finito di leggere dopo un mese intero dall'inizio, causa esami vari (nonostante sia molto breve), è un piccolo e simpatico dizionario, manuale, glossario, ricettario...insomma comunque lo si voglia intendere, una sorta di necesse est del pianista da camera....e non solo. Attraverso la trascinante simpatia narrativa di Canino, eccellente pianista, veniamo a conoscenza di tanti piccoli trucchi del mestiere, aggiunti ai consigli (più o meno tecnici) e alle osservazioni di chi lavora in questo campo da tanti anni...e sa fare il suo lavoro! Consigliatissimo, non solo al pianista da camera ma al musicista in generale.



Oggi insomma abbiamo consigliato tutti testi che di sicuro non spiccano per mole di pagine...ma come è noto non conta tanto lo spessore fisico di un libro quanto quello del suo contenuto, e questi libretti sono tutti diversamente utili ciascuno a suo modo. Un caloroso saluto a tutti i lettori e arrivederci al prossimo post!!!

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